E si, oramai l'abbiamo capito che questo è il Paese dell'Incontrario che le filastrocche di Carosello ci raccontavano anni fa.
Qui, se subisci un reato, sei il primo ad essere indagato mentre il criminale se la spassa felice ed impunito. Così quando una sera di novembre 2013 ho assistito all'intervento della parlamentare dei 5 Stelle che commentava l'espulsione di un senatore, mi sono sentito di esprimere la mia sentita vicinanza e umana solidarietà proprio con l'estetista della parlamentare che interveniva. :-)Ora si, che hanno liberato il Senato dal facoltoso imprenditore di Arcore, sicuramente in Italia tutto andrà bene.D'ora in poi non sentiremo più, al telegiornale nazionale, commentatori che usano 5 erre la volta inciampando nel neologismo “ARRRRROMA” che fa così male allo stomaco quando si sente. Non ci saranno più raccomandati in RAI ma solo conduttori con splendido Italiano maturato in scuole toscane.Finirà sicuramente la prassi che prevede che io debba concorrere ad una gara pubblica di appalto per offrire una polizza da pochi euro alla RAI, mentre la stessa può ingaggiare, senza gara di appalto ed ad alcuni milioni di euro all'anno, certi conduttori i cui stratosferici stipendi (del tutto ingiustificati) sono stati pubblicati di recente.D'altra parte è così evidente che non si tratti di accanimento giudiziario quello nei confronti del senatore espulso: è lui che con le sue idee liberali ha costretto la magistratura ad occuparsi per decenni del soggetto per metterlo a tacere, perché si sa bene che in Italia la liberà di opinione è soggetta a preventiva autorizzazione. Lo stesso dicasi per Fabrizio Corona, antipatico bulletto, che tuttavia marcisce in galera dimenticato solo perché ha avuto l'ardire di andare contro una potente famiglia italiana ed il cui reato, che meriterebbe al massimo una sanzione amministrativa, è nulla in confronto a ciò di cui si sono macchiati altri soggetti, invece liberi.E che dire del campionato di calcio dove l'Inter vince solo se i magistrati mandano in serie B la Juventus?Insomma il Paese dell'incontrario è l'Italia, se non l'avete ancora capito.Io non posso e non voglio trattare politica da queste pagine che sono finalizzate ad aumentare il commercio che svolgiamo in pezzi di carta chiamati polizze, quindi prima che pensiate che io sia pro o contro questo o quel soggetto spiego che a me non interessa nulla del senatore espulso o del fotografo carcerato e tanto meno dell'estetica della senatrice grillina, ma mi limito da sempre a denunciare come in Italia non ci sia neppure l'ambizione alla giustizia e come il Paese sia fortemente influenzato dal potere della magistratura (e lo dico con il dovuto rispetto). Ed intanto che tutti noi Italiani eravamo preoccupati a farci gli affari nostri, il referendum per abolire la carcerazione preventiva non raccoglieva (sembra) le firme necessarie e quindi saltava. Con buona pace degli Italiani interessati di più a non pagare quattro spiccioli di tassa sulla casa (tassa odiosa ma che colpisce solo chi si è comprato una casa e non ha deciso di venderla quando ha scoperto di non poterla più mantenere) mentre la carcerazione preventiva, che affolla le carceri e potrebbe forse rappresentare un crimine contro l'umanità, non ha suscitato il minimo interesse forse perché gli italiani sperano di scontare la carcerazione preventiva agli arresti domiciliari. Gli stessi, che non hanno firmato per il referendum per abolire la carcerazione preventiva, magari poi protestano se alcuni stranieri annegano in mare tentando di raggiungere le coste del nostro Paese. Il Paese dell'incontrario: decine di migliaia di persone in carcere senza condanna e la nostra attenzione è a qualche centinaia di stranieri che annegano in mare.Sia chiaro non è il numero che conta e potendo scegliere sarebbe bello che nessuno fosse in carcere e nessuno annegasse, ma poiché siamo quello che possiamo e non quello che vogliamo, allora dovremmo concentrarci su quello che maggiormente è vicino a noi. Onestamente un Italiano ha maggiori possibilità di finire in carcere in carcerazione preventiva che annegare in un barcone di migranti. Nel nostro piccolo mondo lavorativo la situazione non è migliore, la gente si lamenta quando la incontro, il comportamento delle multinazionali assicurative è sempre più in conflitto con gli intermediari assicurativi e con gli esseri umani che compongono la categoria, ma nonostante questa guerra duri da anni, nessuno che davvero decida di combattere per difendere il proprio diritto ad un lavoro sereno, a norme di legge comprensibili ed uno Stato non forte coi deboli e debole con i forti.Alla fine tutti si lamentano poi però si associano alle varie AIBA, ACB, SNA. Si anche lo SNA, verso il quale pure ho avuto molta simpatia, poi si è rivelato come un apparato che utilizza importanti risorse per pagare i propri delegati a spasso in giro per l'Italia.Pensate solo che lo SNA, che è stato ascoltato presso il Senato in relazione alle difficoltà di assicurazione delle responsabilità medica, ha protestato non per l'inassicurabilità del rischio RC Medica in Italia, ma pensate un pò voi, per il fatto che sono poche le imprese di assicurazioni che coprono questo rischio. In altre parole, secondo SNA, l'agente di assicurazione non è un intermediario in grado di valutare il rischio e trasferirlo a terzi con una polizza di assicurazione, ma un venditore di polizze incurante dei risultati tecnici del proprio portafoglio. Sappiamo che così non è. Spiace constatare che se la RC Medica italiana non è assicurabile, la responsabilità non è certo degli Intermediari o delle Imprese di Assicurazione, ma semplicemente della Magistratura e del Governo che ha reso questo rischio non più assicurabile.E, l'assenza di ambizione alla giustizia nella RC Professionale Medica,
non solo porterà all'assenza di Imprese di Assicurazioni che possano sottoscrivere questo rischio, ma altresì la facilità con la quale i bravi medici Italiani finiscono nei guai penali porterà gli stessi a lasciare il Paese lasciando il posto a medici stranieri disposti anche a finire in galera in Italia pur di sfuggire alla miseria del loro paese di provenienza. A questo punto resta solo da augurarci di non aver bisogno di un medico in Italia, in quanto in futuro sarà sempre più difficile essere curati da medici non stranieri e noi, abituati agli elevatissimi standard della medicina Italiana, avremo da rimetterci molto.
Quindi, caro SNA, altro che protestare perchè non ci sono imprese assicurative che offrano polizze ai medici in Italia, battetevi piuttosto per una minore discrezionalità dei magistrati nel condannare i medici (poveretto il paziente è morto, il medico tanto è assicurato che paghi...) e vedrete che non solo si potranno di nuovo assicurare i medici, ma si sarà fatto un favore all'Italia ed agli Italiani.
Infine lo SNA, che pure è favorevole alle collaborazioni ed alle liberalizzazioni, non è invece favorevole all'abolizione delle lettere E dal RUI.
Certo perchè meno regole, meno complicazioni, per alcuni sindacati significano meno soci, meno quote associative e meno rimborsi spese per viaggi.
Che tristezza poi vedere come lo SNA, copiando idee altrui ma senza citarne la fonte, ora propone che siano le imprese di assicurazioni a curare l'incasso dei premi. Certo non importa di chi sia l'idea se si ottenesse il risultato, ma la mia proposta è da sempre l'abolizione del RUI per chi opera con meno di tre Imprese di Assicurazioni e che le Imprese incassino direttamente i premi le due cose sono legate.
Pare avvenga già in Svizzera, si evitano i problemi legati alla gestione del denaro altrui ed i relativi reati, che in Italia (come del resto in Svizzera), sono puniti in modo simbolico (lo sa bene il simpatico omino bresciano che si è incassato i nostri premi e non ci ha rimesso neppure un centesimo e poi, per non pagare i debiti da galantuomo quale è, ha aperto una nuova società a nome della figlia ed ora opera tranquillo e felice ben sapendo che il processo a suo carico, se mai si farà, al massimo lo vedrà imputato fra 5 o 6 anni e rischierà una condanna ridicola). Questo miserabile sappia che mentre lui si è intascato soldi altrui, Fabrizio Corona sta in galera per quattro foto. L'ometto se ne fregherà, ma la mattina quando si guarda allo specchio saprà di essere una persona miserabile e che probabilmente Corona sta in carcere al posto suo, nel paese dell'incontrario.
Ma ci sono anche buone notizie: se da un lato il referendum per l'abolizione della carcerazione preventiva non sembra essere stato ammesso, non lo sembra neppure il referendum relativo alla responsabilità civile dei magistrati.
Certo mi sembrava di ricordare che già ci fosse stato tale referendum, ma di sicuro nel momento in cui dovesse passare la responsabilità dei magistrati ci troveremmo, di nuovo, di fronte ad un rischio molto difficile da assicurare stante il fatto che le assicurazioni rischi professionali hanno un loro senso a patto che da un lato il rischio sia contenuto entro limiti definiti e chiari e dall'altro ci siano adeguate sanzioni disciplinari per i professionisti che sbagliano.
In Italia gli Ordini professionali, invece che pensare a rendere assicurabili i propri iscritti fornendo adeguata formazione agli stessi e punendo con adeguate sanzioni disciplinari chi sbaglia, se la cavano vendendo polizze come se fossero Intermediari Assicurativi (ma non lo sono).
Pensate quindi alla polizza RC del Magistrato, se ci fosse una Legge che imputa al magistrato le proprie responsabilità civili: il primo anno ci sarebbe un assalto alle polizze da parte dei tanti che ritengono (a torto o a ragione) di aver subito danni per negligenze professionali dei magistrati ed alla fine, vista la totale assenza di sanzioni disciplinari in capo agli assicurati, in breve tempo fallirebbero gli assicuratori esattamente come è successo per l'RC Medica. Anche i Magistrati poi protesterebbero per l'elevato costo delle loro polizze.
Per fortuna, quindi, questo scenario si allontana non essendo stato ammesso il referendum, pensate solo per un attimo al loss adjuster inglese che dovesse chiedere la traduzione in Italiano prima e poi in Inglese dei commenti di questo o quel magistrato intervistato da qualche giornalista a commentare l'ultima sentenza pronunciata a nome del Popolo Italiano ed oggetto di richiesta danni allo stesso assicurato che, naturalmente, avrà comprato la sua bella polizza dall'agente delle Generali che grazie alle collaborazioni ed all'ILLCA avrà piazzato questo bel rischio a Londra nel Mercato Lloyd's, spacciando il contratto come una polizza RC Capofamiglia, tanto gli Inglesi cosa volete che capiscano dell'Italia. :-(
Quindi Signori dovete decidere: se pensate che tutti i problemi gravi che ho elencato siano un problema degli altri, allora continuate a far finta di nulla. Altrimenti non adiratevi con chi i problemi li segnala, come il sottoscritto, ma cominciate a pensare come cambiare le cose, per esempio evitando di rinnovare le quote associative delle associazioni che fingono di tutelarvi ed invece usano i vostri soldi per pagarsi viaggi e convegni e partecipano a riunioni solo con l'intento di far approvare norme che rendano sempre più difficile il nostro lavoro ed indispensabile la presenza della costosa associazione.
Vi ricordate il passato tragico voluto dal club che si chiama AIBA: 1984 un albo per i broker e la polizza RC con 5 gruppi assicurativi.
Come avete fatto a dimenticarlo? Quella norma assurda ha consentito ad AIBA per anni di obbligarvi a comprare la polizza da loro (nessuno riusciva a mettere insieme 5 compagnie) e loro vendevano la polizza in regime di monopolio. I loro giochi si sono rotti solo al venir meno di quella assurda norma e dalla nascita di polizze come la nostra che ha fatto crollare i prezzi praticati da AIBA.
Ma ricordate i problemi delle polizza di AIBA e ACB (per non parlare della polizza di SNA che addirittura per venderla ai propri iscritti ha costituito una società di capitali ad hoc che ovviamente vedendo il mercato da captive non riuscirà ad offrire il miglior prodotto, ma almeno incasserà provvigioni legittime sui premi degli associati).
Le polizze AIBA e ACB non coprono in automatico i tre anni successivi alla cessazione del contratto di assicurazione e non pagano provvigioni all'intermediario:
La polizza ACB infatti recita:
“ Art. 22 Validità della assicurazione – Garanzia postuma triennale a seguito cessazione efficacia della copertura.
La presente assicurazione tiene indenne l’Assicurato, sulla base dell’Art. 1, Art. 20 e Art. 21 per richieste di risarcimento derivanti da comportamenti posti in essere durante lo svolgimento dell’attività di intermediazione corrispondente al periodo di assicurazione e posti in essere successivamente alla data di retroattività indicata nella scheda a condizione che la richiesta di risarcimento sia stata presentata all’Assicurato, per la prima volta, nel corso del periodo di assicurazione o nel corso dei 3 anni successivi alla cessazione dello stesso. Considerato l’obbligo imposto dal Regolamento n. 5 del 16/10/2006 redatto dall’ISVAP a ciascun intermediario iscritto alla sezione B di contrarre una polizza di responsabilità civile professionale, questa garanzia non sarà operante nel caso in cui la nuova Polizza che sostituisce la presente abbia una validità retroattiva equivalente alle caratteristiche minime previste dalla normativa vigente, ma se la nuova Polizza che sostituisce la presente non prevede una validità retroattiva equivalente alle caratteristiche minime previste dalla normativa vigente e l'Assicurato desideri attivare la presente garanzia, agli assicuratori di questa Polizza dovrà essere pagato immediatamente un premio addizionale unico per il periodo di 3 anni successivi alla cessazione della efficacia della presente copertura calcolato sulla base del 25% dell'ultimo premio annuale pagato per la presente Polizza.”
IN SOSTANZA LA POLIZZA ACB NON FORNISCE LA COPERTURA POSTUMA TRIENNALE IN CASO SI ANNULLI IL CONTRATTO ALLA SCADENZA E NON SI PAGHI UN PREMIO AGGIUNTIVO DEL 25% .
Anche la polizza AIBA recita:
(art. 3.3 Validità della Garanzia): … Gli Assicuratori, … si impegnano a ritenere operante la garanzia, alla scadenza del periodo di durata del contratto, per le richieste di risarcimento pervenute per la prima volta all'Assicurato nei 3 (tre) anni successivi a tale scadenza, purché afferenti a comportamenti colposi posti in essere durante il periodo di “Durata del Contratto”. … La suindicata garanzia postuma cesserà automaticamente nel momento in cui l'Assicurato stipulerà altra polizza assicurativa a garanzia degli stessi rischi professionali.”
IN SOSTANZA LA POLIZZA AIBA NON COPRE I TRE ANNI SUCCESSIVI ALLA CESSAZIONE DEL CONTRATTO SE NE VIENE STIPULATO UN ALTRO.
Ebbene a questo punto non associatevi da questi signori e comunque assicuratevi con noi perché la nostra polizza è loss occurrence ed in ogni caso copre i tre anni dopo la cessazione, senza clausole che ne limitino la copertura (come del resto recita il regolamento ISVAP al riguardo) ed anche se poi deciderete di non rinnovarla con noi. Poi la nostra polizza offre la copertura dei reclami tardivi con sezione claims made a parte e quindi potete ovviare, con pochi spiccioli, ai limiti delle polizze delle due associazioni venditrici di polizze (la polizza SNA non è stata ancora esaminata quindi non esprimo opinioni) che non coprono il passato nonostante l'obbligo di regolamento e nonostante il premio pagato.
Ma veniamo alle buone notizie, abbiamo lavorato e finalmente siamo in grado di presentarvi la polizza Nosenzo / Lloyd's per i Mediatori Creditizi e gli Agenti in Attività Finanziaria. Una polizza completa piazzata 100% presso il Mercato Lloyd's ai prezzi migliori del mercato (prezzi a partire da Euro 200,00 tasse incluse – rischi soggetti ad accettazione degli Assicuratori). Non troverete di meglio in termini di rapporto qualità prezzo. Chi dispone della password per il preventivatore potrà già da oggi verificare la convenienza, gli altri ci spediscano il modulo proposta ed avranno rapidamente la quotazione.
Buon lavoro.
Alessandro Nosenzo