Guerra e pace (marzo 2019)

In tempo di pace l’unica cosa che conta davvero per i cittadini è la Giustizia.

L’ambizione alla giustizia è da sempre nel DNA dell’essere umano che appunto a prescindere da quanto sia poco umano per via della ricerca spasmodica del profitto, deve sentire di muoversi almeno nel giusto.

Naturalmente la Giustizia non esiste sulla Terra ed il massimo a cui si può ambire e non perdere almeno l’aspirazione alla giustizia.

In Italia si fa fatica a leggere aspirazioni di giustizia in chi la giustizia dovrebbe amministrarla perché il servizio giustizia, giustamente indipendente dalla politica, non rende però conto a nessuno e tanto meno possono essere presentati reclami o portate avanti richieste di revisione dell’operato del servizio Giustizia.

Con grande facilità persone potenti o comuni finiscono in carcere in attesa di giudizio o condannate per i più disparati reati mentre se si finisce vittima di un reato è facile vedere il responsabile libero anzitempo.

In tempo di pace questo è gravissimo e danneggia fortemente lo spirito delle persone che finiscono per essere esasperate dalla continua scarsità del servizio giustizia.

In Lombardia per esempio il servizio giustizia non brilla per grande qualità mentre di sicuro il servizio sanitario è certamente uno dei migliori d’Europa. In carcere però non c’è qualche magistrato che ha condannato un innocente per errore o che ha tenuto sotto processo un cittadino per 20 anni, ma c’è l’ex governatore della Lombardia, quello che ha creato l’eccellente sistema sanitario della regione. Se è in carcere ci sarà una ragione valida e legale che non è possibile mettere in discussione (se non si vuole finire in galera a nostra volta per l’assenza di libertà di opinione) tuttavia non può non sembrare strano tutto questo.

Tutte le attività economiche in Italia passano per il servizio giustizia, fra ricorsi e appelli tutti vengono tenuti sotto scacco per decenni da normative complicate o create per favorire lobby o corporazioni dimenticando l’ambizione (obbligatoria) alla giustizia e favorendo i forti e danneggiando sempre i deboli.

Le Imprese di assicurazioni passano le giornate a fare riunioni per spiegare come sia sbagliato escludere le persone diverse e mentre fanno questa buffonata evidenziano le diversità e si dimenticano di dividere gli imbecilli dalle persone normali col risultato che un imbecille può avere di sicuro ruoli di potere basta che sia parte di una minoranza.

Stupirà sapere che la percentuale di imbecilli è identica sia fra gli uomini che le donne sia fra i bianchi che i neri eccetera. Ora se un imbecille va tollerato solo perché gay o nero mi sembra che si sia persa la ragione.

Nel mio ufficio ci sono bianchi e neri uomini e donne e forse anche gay ma cerco di essere l’unico imbecille presente.

Mi chiameranno razzista ma credo che semplicemente tutti noi ne abbiamo abbastanza dei cretini soprattutto di quelli che cercano sempre e solo di renderci la vita difficile.

Non sperate minimamente di essere aiutati da qualcuno. Le Associazioni degli Intermediari non fanno altro che continuare con pranzi e cene e viaggi (tutti rigorosamente a spese degli associati) e per fare cassa vendono terribili corsi di formazione o peggio polizze di assicurazione. Nessuno di loro però si occupa della Categoria ed io stesso in un recente consiglio ho dovuto assistere ad un consigliere che per andare a Roma chiedeva all’associazione il rimborso spese di viaggio! Roba mai vista, il consigliere si è poi dimesso visto che aveva interpretato il suo ruolo non a disposizione degli altri ma per il proprio personale tornaconto. Comunque per un personaggio del genere che si dimette decine sono ancora in carica tutti pronti a fare nulla per gli altri e spendere tantissimo per se stessi.

Lo scorso dicembre mi è capitato di vedere una polizza di una associazione di broker che addirittura non è conforme al regolamento 40 dell’IVASS in quanto non copre gli assicurati per i tre anni successivi alla cessazione del contratto. Chissà perchè questa associazione vende polizze (fatevi la domanda e datevi la risposta) e chissà perché non sono neppure capaci a negoziare una polizza decente e conforme ai regolamenti. Probabilmente l’avanzare dell’età i troppi pranzi e cene (sempre con vino e ammazza caffè) hanno logorato il sistema cognitivo di alcuni peraltro già piuttosto deficienti nel senso latino del termine.

Così la stessa associazione che vende la polizza non conforme al regolamento IVASS ha apertamente criticato il POG (probabilmente senza neppure sapere di cosa si tratti).

In questo tragico scenario IVASS, in parte giustamente dico io, continua la sua personale battaglia contro gli Intermediari rendendo la vita difficile con il chiaro intento di sfoltire il numero dei soggetti vigilati.

Del resto, il Signor Ministro dell’Interno, ha giustamente imposto a questi loschi migranti che vogliono a tutti i costi venire ad invadere il nostro sacro territorio, di conoscere la lingua italiana (almeno il certificato B1 altrimenti niente cittadinanza) e mi chiedo se il Ministro abbia mai guardato trasmissioni finanziate coi soldi pubblici carpiti con la forza ai poveri cittadini tipo “chi l’ha visto” dove i “giornalisti” che conducono il programma in modo imbarazzante sbagliano praticamente tutti i congiuntivi. A questi non possiamo togliere il passaporto italiano o almeno impedirgli di parlare in pubblico?

Anche considerando che la RAI, che ci mette le mani in tasca per il canone, in realtà crea una grave turbativa sul mercato della pubblicità dove svolge una concorrenza poco corretta nei confronti delle altre televisioni private che non godono del canone. Il risultato è che la RAI può vendere pubblicità a prezzo più basso avendo grosse sicure entrate non legate alla qualità della loro offerta dal canone e le TV private, che offrono servizi migliori e gratuiti, devono trovarsi la concorrenza della RAI nel mercato della pubblicità.

In un Paese non in guerra la RAI, dopo aver messo le mani nelle tasche degli italiani per il canone non dovrebbe poter anche vendere pubblicità o almeno dovrebbe fare programmi in lingua italiana e non con l’assassinio in diretta della lingua e dei congiuntivi ad opera di “giornalisti” che fra l’altro fanno politica in televisione o peggio tentano di influenzare l’opinione pubblica su processi in corso (e qui torniamo all’assenza totale di giustizia).

Con buona pace degli inglesi che definivano clown i nostri politici, si è consumata la tragedia della Brexit.

Noi abbiamo chiuso ogni rapporto con i Lloyd’s sia perché fin dal 2015 ci hanno causato ogni tipo di problema pratico nell’emissione delle note di copertura e non hanno mai posto rimedio a quanto da loro combinato, ma soprattutto perché per la gestione della Brexit i Lloyd’s hanno avuto un atteggiamento incomprensibile.

Infatti le imprese di assicurazioni del Regno Unito hanno operato per cedere il proprio ramo di azienda europeo ad una impresa all’interno dell’Unione Europea mentre i Lloyd’s hanno si aperto una compagnia di assicurazioni nell’Unione Europea (compagnia che non è chiaro come potrà essere riassicurata dal mercato Lloyd’s dopo la Brexit), ma in ogni caso tale compagnia non ha assunto in alcun modo i numerosi sinistri Lloyd’s dei clienti italiani.

Nel frattempo alcuni sindacati dei Lloyd’s hanno, nei nostri confronti, violato gli accordi scritti, ed hanno iniziato ad incaricare azzeccagarbugli per la gestione dei sinistri. Questi figuri, fino al 1.10.2018 credutiabusivi in Italia perché i loss adjuster solo in data 1.10.2018 hanno ottenuto da una norma che dubitiamo sia costituzionale in questa parte, di poter gestire i sinistri senza obbligo di iscrizione al RUI (cfr. Decreto Governo Gentiloni n.68 del 21.5.2018 art. 1. comma 7) che ha modificato l’art 107, comma 3 lettera B del Codice Delle Assicurazioni).

La nomina di azzeccagarbugli senza alcuna motivazione ha posto delle legittime domande:

  1. perché un assicuratore serio dovrebbe nominare degli azzeccagarbugli per gestire i sinistri spendendo soldi inutili, fornendo un pessimo servizio ai clienti ed aumentando il costo dei sinistri? (la risposta è abbastanza ovvia ma lascio che sia la storia a dare la risposta a questa domanda retorica);

  2. perché di fronte alle nostre proteste per il decadimento del servizio sinistri da parte di Lloyd’s non abbiamo ricevuto alcuna risposta?

Comunque i Lloyd’s ora sono per noi il passato, pagheranno i sinistri con l’aiuto dell’IVASS e del Governo Italiano, che ha già emesso il Decreto 22 del 25.3.2019 in proposito, ed ora lavoriamo molto meglio con Assicuratori seri e capaci dal solido rating finanziario, con sede in Unione Europea e domicilio in Italia e soprattutto con ufficio sinistri e senza l’utilizzo degli azzeccagarbugli.

Il nostro famoso contratto non legato al fatturato, scopiazzato da tutti senza mai chiedere neppure il permesso, ha una sua nuova versione migliorata ed è stipulato con formule claims made pure o per gli intermediari assicurativi, loss occurrence con tre anni di tempo per la denuncia dei sinistri come vuole il regolamento IVASS.

Se avete portafogli nel ramo RC non perdete tempo a sperare che la Brexit sia revocata o non siano nominati azzeccagarbugli per i sinistri dei vostri clienti, ma contattateci perché abbiamo soluzioni non solo solidissime dal punto di vista finanziario e coerenti con la nostra tradizione per quanto riguarda la qualità del servizio in caso di sinistro ma soprattutto che vi consentono la giusta remunerazione con un servizio impeccabile da parte nostra.

Noi non giochiamo con i diritti dei nostri clienti in Italia: la polizza va sottoscritta dal cliente (non basta mandare una fotocopia via pec per ritenere perfezionato un contratto come alcuni simpatici mattacchioni insegnano). Noi forniamo polizze in versione digitale (da firmare con firma digitale qualificata e presto con firma grafometrica) oppure in versione cartacea stampata da noi e consegnata rapidamente per il perfezionamento a nostre spese.

Non solo quindi un servizio puntuale e legalmente valido ma anche che riduce i costi dei nostri Colleghi per la gestione del contratto ed i rischi di contestazioni in caso di sinistro.

Non possiamo promettere a tutti di sottoscrivere i rischi che ci vengono presentati sia per limiti alle nostre capienze e sia perché se da 30 anni produciamo profitti e perché siamo molto attenti nella selezione dei rischi e nella corretta quotazione.

L’abilità in Italia non consiste nel rifiutare i rischi, che il rischio paese suggerisce, ma di far pagare a ciascun cliente il premio corretto evitando ovviamente i clienti e gli intermediari che si sono macchiati anche solo di sospetti di tentativi di truffa. Lasciamo agli altri gli sconti al ribasso con polizze scadenti ma vendiamo solo polizze valide al giusto prezzo remunerando in modo corretto il lavoro dell’intermediario e fornendo un servizio serio e preciso in caso di sinistro senza interferenze di azzeccagarbugli o parassiti di ogni tipo che in Italia infestano il mercato assicurativo.

Poichè il lavoro di ciascuno di noi deve essere anche una occasione per migliorare il nostro Paese, noi offriamo la serietà e la coerenza che spesso i funzionari di imprese di assicurazioni non offrono troppo impegnati a rincorrere successi spesso finti o premi che ogni 5 minuti vengono assegnati in cambio di una sponsorizzazione ma che non rispondono alle richieste di quotazione neppure dopo una settimana.

Noi siamo coi piedi per terra: il mercato Italiano è molto difficile, il rischio paese elevatissimo, il servizio giustizia poco valido e solo perché purtroppo siamo nati italiani (senza alcun merito per questo) continueremo a lottare in questo paese per far cambiare in meglio le cose sia pure nonostante uno stato di cose così disastroso come l’attuale.

Non perdete la speranza di un lavoro divertente ed appagante in favore dei vostri clienti e di un rapporto umano con chi non guarda la produzione ma la qualità umana delle persone ed insieme sviluppa ricchezza in questo Paese nonostante la scarsa qualità dei politici e dei pubblici servizi.

Buon lavoro.

Alessandro Nosenzo

Impresa autorizzata all'esercizio della mediazione assicurativa con iscrizione al Registro Unico Intermediari Assicurativi e Riassicurativi n. B000172587 Sede Legale Via Vincenzo Bellini, 4 20122 Milano MI - iscritta al R.E.A. MI 2634195 - Capitale Sociale Euro 10.400,00 i.v. - Codice Fiscale 10284330155 Partita IVA n. IT02822480964 legale rappresentante e preposto all'attivita' via Internet: Alessandro Nosenzo iscritto al Registro Unico Intermediari Assicurativi e Riassicurativi n. B000178780 Impresa soggetta a controllo da parte dell'IVASS.

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